Silvia Lando

Silvia Lando

SEO Specialist

In un sito web le immagini sono molto più che aspetto grafico e visuale. Oggi più che mai, quando si parla di digital marketing e in particolare di SEO (posizionamento organico sui motori di ricerca) le immagini valgono più di mille parole. 

Questo lo sa bene anche Google, che dal 2012, anno dell’introduzione di Google Knowledge Graph, classifica le informazioni che trova online mettendole in relazione le une con le altre. Questo grafo è giorno dopo giorno più preciso e intelligente: di fronte a una ricerca web, restituisce in pochi millesimi di secondo una mappa concettuale fatta di testi, prodotti (se la tua ricerca è correlata a un bene), video e immagini

Da qui è immediato comprendere come tutte le componenti che riguardano un e-commerce o un sito aziendale siano ugualmente decisive quando si parla di visibilità online: dal logo, ai testi, alle immagini.

Le immagini devono essere ottimizzate per il motore di ricerca, cioè devono contenere informazioni rilevanti. Questo permette a Google di capire cosa contiene quell’immagine, così da guidare i visitatori verso il contenuto più adeguato alla loro ricerca.

Per rispondere in modo sempre più puntuale e specifico ai bisogni dei propri utenti, nel 2017 Google ha introdotto anche Google Lens.

Cos’è Google Lens e come funziona?

Google Lens è uno strumento di ricerca con riconoscimento visivo, che funziona con l’intelligenza artificiale. Questa tecnologia permette al motore di ricerca di riconoscere e, soprattutto, comprendere l’immagine che gli mostriamo, per offrire all’utente le informazioni più rilevanti. 

Per esempio, se fotografiamo un paio di scarpe da ginnastica rosa, Google sarà in grado di identificare le caratteristiche di questo oggetto e di offrirci risultati rilevanti.

Ogni utente può quindi prendere il proprio smartphone, scattare una foto e utilizzare Google Lens per trovare il suo prossimo paio di scarpe, o il nuovo mobile per il soggiorno. 

Questa tendenza di ricerca, già avviata con i “famosi” Google Glass, si concretizza in un’applicazione meno invasiva e più intuitiva per l’utente.

Google Lens offre diverse opzioni, tra cui spiccano le seguenti:

  1. Traduttore di testo in tempo reale;
  2. Ricerca di informazioni tramite immagini che si possono scattare o caricare direttamente dal cellulare;
  3. Un modulo “Shopping” che, catturando un’immagine, offre risultati che portano direttamente a Google Shopping;
  4. Un’opzione “Cibo” che permette alla fotocamera di riconoscere cibi, piatti e persino menù di ristoranti sia per immagine che per testo;
  5. Una modalità “Compiti a casa” che riconosce le domande e offre risultati di ricerca che rispondono ad esse.

Lo strumento non è ancora del tutto accurato e i risultati migliori restano attualmente quelli del riconoscimento testuale, ma questa sempre maggiore rilevanza delle immagini è un cambiamento di scenario che in futuro potrebbe diventare più importante delle query vocali e testuali.

Come la ricerca per immagini influisce sulla SEO

Fino a poco tempo fa, l’ottimizzazione delle immagini per la SEO era limitata all’attributo Alt text dell’immagine. Ora, il passaggio alla ricerca visuale rappresenta una grande opportunità per migliorare il traffico, ma pone la sfida di dare alle immagini un ruolo più rilevante nella strategia SEO.

Secondo Google, attualmente più di un miliardo delle ricerche effettuate dagli utenti avviene tramite Google Immagini e, dei risultati restituiti da Google, più di un terzo sono immagini. 

Questi dati evidenziano il valore della ricerca visiva nel posizionamento organico, al fine di ottenere:

  • Miglioramento del traffico. L’ottimizzazione delle immagini nell’ambito della SEO fornisce al sito web un’importante fonte di traffico, consentendo di posizionare le parole chiave attraverso elementi come il Tag Alt o il nome del file.
  • Valore semantico. L’ottimizzazione generale degli elementi visivi rafforza l’intero sito web in modo semantico. Questo facilita la comprensione dei contenuti da parte di Google, generando un impatto positivo sul posizionamento del sito.
  • Accessibilità. Gli screen reader utilizzati da utenti disabili o ipovedenti leggono questo testo alternativo, che ha un grande impatto sulla comprensione dei contenuti.

La sfida per il traffico organico

Se è vero che la ricerca visuale offre grandi possibilità di migliorare il posizionamento organico, l’obiettivo finale di questa tecnologia è offrire, nel minor numero di query, informazioni complete che soddisfino le esigenze degli utenti.

Che cosa significa? Con la sua evoluzione, Google Lens mira a restituire risultati di ricerca più accurati e non un elenco di pagine indicizzate da sfogliare fino a trovare le informazioni che stiamo cercando.

Questo rappresenta senza dubbio una sfida per l’ottimizzazione sui motori di ricerca, in quanto include una maggiore attenzione all’ottimizzazione e una maggiore enfasi sull’intento di ricerca degli utenti.

Come ottimizzare le immagini per Google Lens

Il primo passo per ottenere il massimo dalla ricerca visiva è considerare le immagini come una fonte di informazioni che accompagna il contenuto del sito. Non a caso, uno dei capisaldi dell’ottimizzazione standard delle immagini di un sito web è il Tag Alt. Si tratta di un testo descrittivo in cui è bene inserire le parole chiave più rilevanti per l’immagine scelta e per il brand. Questa breve descrizione non deve superare le 5 o 6 parole. 

Ci sono poi aspetti su cui intervenire per rafforzare le immagini che si desidera abbiano più rilevanza in una ricerca di tipo visivo. Vediamoli.

Nominare correttamente il logo: questo aspetto è particolarmente rilevante nella SEO locale, in quanto consente di differenziare i prodotti dell’azienda rispetto agli altri presenti sul mercato di riferimento. 

Elementi EXIF: questi elementi aiutano Google a comprendere l’immagine. Includono informazioni sulla data, l’ora e il luogo in cui è stata scattata l’immagine e ancora l’autore, il modello di fotocamera. Questi elementi possono essere modificati con strumenti come Adobe Photoshop o GIMP e permettono di inserire parole chiave che favoriscono il posizionamento delle immagini.

Integrare i dati strutturati: sappiamo come negli ultimi anni l’arricchimento dei micro dati nelle pagine degli e-commerce e dei siti stia diventando sempre più strategico. Questo è dovuto a due fattori: una maggiore comprensione del contenuto da parte del motore di ricerca e l’arricchimento di informazioni (dati, immagini, FAQ e recensioni) nei risultati di ricerca. 

Curare l’ottimizzazione delle immagini di un sito e di un e-commerce permette di essere competitivi anche nella ricerca per immagini, che nel futuro si prospetta sempre più rilevante. In Making Science possiamo aiutare il tuo brand a migliorare il posizionamento organico grazie a una strategia SEO vincente. Scopri di più, contattaci per una consulenza gratuita!